L’itinerario che ti suggerisco ha un titolo preciso: #a6zampe. Sottotitolo: “senza meta”.
La città dell’amore piace ai cani ve lo posso confermare. Con i miei quadrupedi al seguito, ho avuto l’occasione di esplorarla, #a6zampe, calle dopo calle, modalità segugio, scoprendo un fascino che va ben oltre le attrazioni più comuni mappate delle guide di viaggio e meta di numerosi “Gruppi vacanze Piemonte”.
L’abbiamo “sgambata” d’estate e d’inverno, di giorno e di notte, all’alba ed al tramonto, camminando, correndo, girovagando per bacari, … Venezia è una città che non stanca mai, che incita a camminare, perdersi, ritrovarsi, scattare foto “da cani”, breve spritzetti, mangiare cicchetti e poi ricominciare. Da evitare solamente durante le più calde ed affollate giornate estive e nei casi di acqua alta.
Venezia è una città #petfriendly, che anno dopo anno, lo è sempre di più! I giurassici cartelli “io non posso entrare” sono stati sostituiti (in particolare a Murano) dai cartelli “vietato fare foto”, indirizzati prevalentemente agli amici a 2 zampe provenienti dall’Estremo Oriente. Gli amici pets sono ammessi anche in vaporetto, senza pagare il biglietto! Unica nota dolente (per voler cercare per forza qualcosa che non va..) la città offre poco green, ma vi assicuro che i vostri amici a 4 zampe troveranno parecchi altri odori da cui farsi inebriare … e che sentori! (altro che Sauvignon). Ma la comune “routine del bisognino” esige informazione e civiltà, dunque siamo tutti invitati a conoscere, in modo puntuale, le aree verdi facilmente raggiungibili ed a “prova di pet”. Le più comode a nostro avviso sono in zona Stazione ed in Zona Biennale. E mi raccomando, sacchettini sempre in tasca e siate sempre i primi a dare il buon esempio. Un ambiente pulito “non fa schifo” a nessuno.
A noi solitamente piace arrivare in treno. In questo modo evitiamo, pur nel nostro piccolo, di inquinare il pianeta ed intossicare gli animali che in esso vivono, bipedi e quadrupedi che siano. Allo stesso modo ci risparmiamo la “vessazione” tariffaria dei parcheggi a tempo, trappola inevitabile per chi non sa rinunciare alla sua amata vettura, con tariffe quasi “pornografiche”. La zona che amiamo “battere” per scaldare le 4 zampe motrici è Dorsoduro, meno turistica, più vivibile e dove abbiamo scoperto angoli autentici di vita reale, simpatici bacari e goduriosi ristorantini di giovani chef che osano “sfidare” la tradizione. E da qui, lasciate correre le zampette. Non abbiate paura a battere nuovi sentieri, dopo tanto girare vi troverete al punto di partenza.
Oggi vi racconto le nostre ultime “scoperte” #a6zampe.
Per la categoria osterie raccomandiamo la Zucca. Non propriamente un bacaro e nemmeno un ristorante vegetariano, riesce ad accontentare (anche) le persone che, come noi, cercano piatti a base di verdure fresche di stagione, creati con fantasia e ingredienti genuini. Condividiamo il tavolo con due simpaticissimi commensali e divoriamo saor di zucca, flan di zucca, tortino di patate e radicchio, budino di zucca, accompagnando il tutto con un sincerissimo vinello scelto à la carte. Situato a 10 minuti a piedi dalla Stazione, il localino (che non ci stupisce trovare al 33° posto nella classifica di Tripadvisor su 1239 ristoranti veneziani) è decisamente intimo ed informale, pochi tavoli per pochi eletti. Il servizio è veloce e senza tante “moine”. I prezzi sono decisamente accettabili. Vi consiglio di prenotare per nor rimanere a bocca asciutta.
Per la categoria bacaro 3.0, il nostro apprezzamento va ad Estro “vino e cucina”, una tappa “cane e vino” in una enoteca con ristorante di gusto lounge, quasi NewYorkese, fatto di legno, vetro e acciaio. Grande scelta di vini e una offerta di tramezzini creativi a cui è impossibile dire di no. Personale attento e professionale, musica giusta, anche il loro sito web è davvero “avanti”. Per chi non cerca il solito posto e rifiuta le imposizioni sociali, una tappa da non perdere.
Per la categoria cibo da strada battiamo mani e coda ad Acqua e Mais. street food di qualità CANtastica. La lunga fila di turisti stranieri sembrerebbe proprio dire “F**k the Fish & Chips”. Un “cartosso” di frittura mista, gamberi e calamari, con polentina, da perdere la testa. Poche indicazioni per buoni intenditori: se non siete drogati di pizzette riscaldate, feticisti di tramezzini stagionati o collezionisti di “sarde in saor” dell’ante-guerra, la tappa dal buon mangiare da strada è solo una. Lo chef Alvise vi aspetta!
Per la categoria baretto e cicchetto, scopriamo quasi casualmente il simpatico Basegò. Entrati per un semplice caffettino al calare del sole, iniziamo a far delle sane chiacchiere con la simpatica titolare e così il caffè si trasforma per inCANto in una lugana CANtastica (di cui purtroppo non ricordiamo più il nome) … sarà una buona scusa per tornare quanto prima. Merita una nota di folklore la lavagna con gli scontrini dei “caffé già pagati”, abitudine locale che faccio spesso fatica a raccontare agli amici stranieri.
E con questo “poker” si chiude la nostra gita fuori porta Veneziana. 4 tappe a 4 zampe … #a6zampe come piace noi, sempre e rigorosamente in compagnia dei nostri compagni di vita “pelosi”.