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L’interazione fra il mondo online e offline è sempre più attuale. Il futuro è FIGITALE

Mentre le aziende di produzione, le catene, i negozi “ringhiano” e “abbaiano” per capire se sia giusto ibridare la razza del “fisico” con il sangue del “digitale”, se sia giusto che un produttore venda direttamente su web, se sia corretto che un distributore produca a marchio proprio, se abbia senso per un piccolo negozio specializzato tenere aperta la serranda, il mondo cambia, i mercati evolvono, i clienti si trasformano ed i modelli di business tradizionali dimostrano sempre più, in modo palese, i propri limiti fisiologici.

Le aziende più smart hanno fiutato il cambiamento e stanno già lavorando per trasformarsi a livello organizzativo, strategico ed operativo. Le aziende dal DNA più tradizionale sono invece convinte che si tratti, tanto per cambiare, di una “bolla” e rimangono ancora sedute, a pancia piena, a guardare quello che succede fuori dal loro giardino .

Ma se è vero che la maggioranza delle transazioni avviene tuttora sul canale tradizionale, in negozio, il fenomeno “ROPO” (research on line purchase offline) ci conferma come la ricerca su web mantenga il suo ruolo indiscusso di “influencer” delle decisioni di acquisto che hanno luogo nei negozi tradizionali. L’85% delle persone si informa on line prima di effettuare un acquisto, a prescindere che esso avvenga successivamente online oppure offline e questo è un dato troppo significativo per essere sottovalutato, interpretato con leggerezza o ancor peggio rifiutato.

Le aziende più illuminate hanno superato da tempo la fase di miopia, sostituito le opinioni con i numeri e compreso come sia arrivato il momento di “cambiare pelle” ed eliminare la tradizionale e ormai superata distinzione tra fisico e digitale, fra on line e offline, tra reale e virtuale, tra negozio ed e-commerce, a favore di un approccio più evoluto, integrato, omni-canale, FIGITALE e sempre più vicino al PET PARENT.

Il PET MARKETING delle aziende deve acquisire dunque una visione sempre più FIGITALE, fisico e digitale al contempo, perché vita reale e relazione digitale non rappresentano più  due mondi paralleli, quanto al contrario due dimensioni convergenti, che si alimentano e potenziano a vicenda e dalla cui fusione possono derivare notevoli benefici.

Andiamo allora a vedere cosa succede nel mondo, dove alcune realtà di tutto pedigree ed “a coda alta” hanno già cambiato e con successo, consolidando un vantaggio competitivo notevole rispetto ai concorrenti meno reattivi. Andiamo a vedere i fatti, i numeri, i casi più eclatanti,  per capire quanto è “grande questa bolla” e quante opportunità si stanno perdendo le aziende che non credono ancora nel FIGITALE.

Alibaba, il colosso Cinese del Retail Online, ha attivato 35 postazioni fisiche automatizzate dove i clienti scannerizzano il prodotto, pagano tramite il riconoscimento facciale e la merce acquistata, già insacchettata, arriva nella zona di carico dove può essere ritirata dallo stesso cliente. Un esempio semplice, concreto e figitale che ci indica chiaramente la direzione del settore Retail.

Alibaba Group Holding Limited, Auchan Retail S.A e Ruentex Group hanno recentemente annunciato un’alleanza strategica che permetterà di unire le rispettive forze ed esperienze nel commercio fisico e digitale per costruire un nuovo business alimentare e figitale in Cina. L’alleanza offrirà a 1,3 miliardi di consumatori cinesi una nuova esperienza di acquisto integrata e “figitale”.

Acquisizione di Whole Food da parte di Amazon. Con un assegno di 13,7 miliardi di Dollari, Bezos si porta a casa la più importante catena alimentare di negozi biologici Americani e con essa ottiene un duplice risultato figitale: offire ai clienti digitali di Amazon la massima qualità, esperienza e innovazione a livello Retail ed al contempo “traghetta” i clienti fisici di Whole Food verso il pianeta Amazon. “From clicks to bricks” e viceversa: questo si che è davvero “amazing”,  ma la fame di “fisico”, di “brick and mortar” del mitico Jeff non si è sicuramente esaurita con questa importante acquisizione.

Ed in occasione del Black Friday 2018, Amazon Lancia il suo primo pop-up store Italiano a Milano, con un format piuttosto “soft” e non ancora troppo arrembante rispetto al potenziale “Amazoniano”. Alzate bene le orecchie e la coda cari amici degli animali: Amazon ce ne farà vedere presto delle belle.

Acquisizione di Chewy.com da parte di PetSmart. Dopo aver ben compreso il valore del Phygital ed aver stimato che il 18% delle visite in store dipendevano da click su annunci AdWords, nel 2017 PetSmart acquisisce Chewy.com, il sito di e-commerce #1 negli Usa, che alla data dell’acquisizione generava il 51% delle vendite online di pet food con il 5% circa del giro d’affari complessivo degli alimenti per animali domestici. Grazie al massiccio investimento di ben 3,35 miliardi di dollari, l’offerta ed il servizio figitale di PetSmart si rafforzano in modo sensibile, tanto in store quanto online, mantenendo (per ora) la leadership sulla indomabile Amazon nelle vendite on line del settore Pet.

Acquisizione di Petflow da parte di Phillips Pet Food & Supplies.  Un obiettivo figitale ancor più specifico quello del distributore indipendente #1 del mercato Usa. Come spiega Todd Shelton, Ceo di Phillips, l’acquisizione di PetFlow non ha l’obiettivo di competere con il Trade, di bypassare i negozi per arrivare direttamente al consumatore finale con un approccio di tipologia B2B2C. Il colosso Americano della Pennsylvania persegue al contrario l’obiettivo di favorire la fidelizzazione del cliente sul punto vendita che potrà così beneficiare di un assortimento virtualmente illimitato, grazie alla piattaforma di PetFlow.

Questi sono #fattienoncrocchette. Il futuro è FIGITALE ed il settore Pet, meglio presto che tardi, dovrà farsene una ragione.

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