Lettera di #dogfather a Isabella Bossi Fedrigotti del Corriere della Sera
Gentilissima Isabella,
mi sono imbattuto x caso in questa sua “pregiata” risposta del 22 aprile 2015, ad una persona che molto delicatamente (e senza polemica) Le riportava la sua esperienza negativa presso Triennale di Milano, in compagnia del proprio cane … Per coerenza di informazione e per non correre il rischio di “interpretare” parole e pensieri in modo troppo soggettivo ed arbitrario, prima di condividere pubblicamente le mie considerazioni, scatto una bella fotografica dell’articolo e lo rimetto agli attenti lettori.
Una semplice premessa: chi le scrive NON è un animalista “integralista”, NON è un cinofilo “ortodosso”, NON è un politico, NON è un giornalista a “libro paga” di una diversa testata giornalistica… bensì un privato cittadino che ha deciso impegnarsi attivamente, dal basso, in branco e con spirito PAWsitivo, per creare un mondo migliore “a 6 zampe”, dove creature a 2 e 4 zampe possano felicemente vivere e convivere. Questo ci porta a creare nuovi progetti come www.travelDOGether.com, la prima guida turistica “pet friendly” su Milano, una selezione di attività “amiche degli animali” che (a differenza di Triennale) hanno deciso spontaneamente e consapevolmente di aprire le porte al mondo dei pets (anticipando in tempi “non sospetti” ciò che nuove normative caleranno – o meglio dovrebbero calare – dall’alto a breve termine). La nostra missione è quella di dare il nostro valido contributo per generare migliori condizioni di vita, sensibilizzare verso il rispetto dell’ambiente e delle creature che in esso vivono, in altre parole generare elementi “sensibili” di progresso sociale, senza per forza aspettarselo passivamente dalle istituzioni. Cerchiamo inoltre di trasformare in opportunità le situazioni di crisi generate da anacronistici divieti (come la nostra Dog Force Expo di “angeli professionisti” che si prenderanno cura dei visitatori Expo “cane-muniti” che solo “last minute” scopriranno del divieto di accesso per gli amici quadrupedi). Ed è proprio per questa natura “diversamente utile” che il progetto ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Milano, è stato presentato ai Tavoli Expo, al Club degli Imprenditori della Camera di Commercio di Milano ed ha attivato numerose sinergie con aziende e progetti #expottimisti … tutto ciò senza attingere dalle tasche dei contribuenti MA autofinanziandosi dall’interno con il supporto economico dei propri partners.
Sono inoltre un assiduo frequentatore di Triennale (putroppo senza il mio cane) e da anni ormai vado sperando che questo indiscusso leader della cultura Milanese sappia per primo fare il “grande passo” trascinando così, per emulazione, tutto il resto della cultura Meneghina … anche questo sarebbe un GRANDE SPETTACOLO!
Fatte le dovute premesse e presentazioni veniamo a noi: che la cultura Milanese non sia pet friendly (eccezione fatta di Hangar Bicocca) lo sappiamo tutti, che non lo sia nemmeno Expo non è una novità (solo alcuni politici / ex politici hanno strumentalizzato questo “tema” per fare gratuita polemica a 1 mese dall’evento) … ma a noi che la polemica non interessa … ci limitiamo ad analizzare fatti e numeri.
A Milano vivono più di 120.000 cani, in Italia sono quasi 8 milioni e mezzo, oggi (dati Istat alla mano) ci sono in Italia più famiglie con un pet che famiglie con un figlio sotto i 14 anni. A MIlano abbiamo il 30% circa di tutte le aree cani di Italia, un’alta percentuale di hotel (4-5 stelle) si è strutturata per accogliere i clienti cane-muniti, lo stesso dicasi per ristoranti, locali e mezzi di trasporto (peccato che Atm ancora non abbia tradotto il suo regolamento “norme aziendali per il trasporto degli animali” in una lingua diversa dall’Italiano… no comment – ci siamo dunque permessi di farlo noi, gratuitamente, nell’interesse dei visitatori stranieri, nella sezione “public transport” di Let’s Travel DOGether). Una cosa è certa: le attività che hanno sviluppato maggiore apertura e cultura di servizio verso gli amici “pets”, hanno migliorato sensibilmente immagine e reputazione, fidelizzando i clienti esistenti ed acquisendone di nuovi (a dimostrazione che cuore e portafoglio non sono necessariamente antagonisti). Sempre più turisti infatti (Italiani e stranieri) visitano Milano in compagnia dei propri “amici pelosi” (città che nel ranking del turismo nazionale è salita al secondo posto battendo nei numeri Firenze e Venezia), una città che fa un gran bel marketing / branding di se stessa … (basti pensare che lo stand più grande e popolato di BIT era quello del Comune di MIlano, la cui “ristrutturazione dei portali”, incluso quello turismo, è costata all’incirca 2 milioni di euro), una città che si è autodefinita e celebrata “la città degli animali” (su questo passaggio magari potremmo ironizzare ma lasciamo correre… a 4 zampe ovviamente) … non da ultimo una città che da tempo cerca di attuare un regolamento che ha come obiettivo quello di permettere l’accesso ai pets in tutti gli spazi pubblici …ed un giorno non molto lontano questo regolamento finalmente diventerà realtà (diamoci il tempo delle prossime elezioni… e quando finalmente gli amici a 4 zampe serviranno x “sgranellare” voti …allora forse vedremo qualche risultato concreto).
Il non essere per forza “avanti” (in quel passaggio mi ha regalato la risata più grande di tutta la giornata e la ringrazio di cuore per questo gratuito sostegno morale) non è un problema (non per lo scrivente almeno) … fosse solo perché da “buoni Italiani” ci siamo abituati a stare comodamente seduti sugli allori di un tempo che fu (a noi guadagnare la Pole position non interessa… noi la “Pole” ce l’abbiamo ad honorem …o meglio crediamo ancora di averla … l’unico Italiano per cui “stare davanti” sembra contare qualcosa è lo stoico Valentino Rossi…), MA l’essere per definizione “dietro” non è qualcosa di cui ci dovremmo rassegnare …
Personalmente credo che con il suo articolo Lei abbia pestato “una cacca di Alano” e riportando letteralmente una battuta che impazza su web (le vorrei restituire la risata) “dietro una cacca di cane lasciata sul marciapiede c’è un padrone di merda” (ambasciator non porta pena). Francesismi a parte, mi trovo perfettamente in linea con il profondo pensiero.
Se lei trova fuori luogo che i cani possano essere ammessi in un bar / ristorante come quello della Triennale, affacciato altresì su Parco Sempione, la “seconda casa” dei “pelosi” di Milano … forse un po’ “fuori luogo” lo è lei… (mi perdoni la battuta scontata ma naturale).
Dalla sua risposta si evince in modo cristallino una visione del mondo alquanto miope e giurassica … che mi riporta agli anni ’60 quando i pets erano ancora “animali da cortile” … mentre oggi “pets are family”, svolgono attività lavorative nobili (guidano i non vedenti, aiutano i bimbi autistici, scovano bombe, fanno i bagnini, soccorso alpino … e potrei andare avanti MOLTO a lungo), i pets (da lavoro e non) hanno battuto anche la “pornografia” in termini di traffico web ed ora iniziano ad avvicinarsi anche ai numeri faraonici indotti dal gioco d’azzardo. Gli animali da compagnia finalmente vivono con dignità, viaggiano con i loro “custodi bipedi” (sebbene il fenomeno dell’abbandono estivo sia ancora, nel Bel Paese, una piaga da eliminare – ed i divieti purtroppo non “aiutano” in tal senso …), ricevono alimentazione e cure mediche sempre più adeguate a garantire la loro salute.
Mi sono così permesso di diffondere l’articolo e raccogliere pareri “spassionati”. Coloro che hanno avuto modo di leggere la sua risposta “progressista” l’hanno definita “fuori contesto” e “fuori dal mondo” (e su questo mi trovo in linea con loro), “difensivista” (“mi accuseranno di detestare gli animali” … ha scritto … mettendosi alle corde da sola), “ridicola” (cosa succede se un cane disturba un commensale ? Avrei diverse risposte … come spesso a disturbare è un cafone che urla al cellulare, un gruppo rumoroso di hooligans pieni di birra, dimostranti di ogni credo e specie, cuccioli scatenati “a 2 zampe”, … e potrei andare avanti snocciolando una casistica per cui “pagherebbe” per avere seduto accanto un più educato amico quadrupede).
C’è anche chi l’ha simpaticamente definita Crudelia Demon, Inquisizione Spagnola, Clint Eastwood, Charles Bronson, Dredd (la legge sono io … questa pensi non l’avevo capita …parliamo di un terribile film di Stallone targato anni 90) …MA parere comune è che un “giudice auto-elettosi” non può sentenziare come ha fatto lei “CANI ESCLUSI, DIVIETO SEVERO MA GIUSTIFICATO)… e che una persone così miope (e impreparata a livello normativo) non dovrebbe scrivere per il Corriere della Sera, da sempre sensibile verso il mondo animale ed in prima linea per dare la voce a chi non ce l’ha.
Per evitare che si sparasse sulla “croce rossa”, ho dovuto (da buona “crocerossina”) prendere le sue difese, spiegando serenamente e candidamente che quando bisogna difendere gli interessi di un proprio importante inserzionista, si è disposti a “vendere” la penna, la faccia e … ma anche in questo caso mi fermo qui. Una “vocina” mi dice però che la troverò in “pole position” il giorno in cui Triennale taglierà il nastro ed aprirà le porte agli amici pets. Quel giorno ci ritroveremo dalla stessa parte, magari sorridenti ed abbracciati in fotografia (naturalmente in compagnia di due Bovari Bernesi), a battere le mani per celebrare lo storico momento, “osannare” la capacità tutta Italiana di fare “innovazione” e generare “progresso”, senza dimenticare il retorico messaggio di cuore e amore “per quelle piccole “bestiole” che portano tanta felicità nelle nostre vite” … come vede le differenze di posizione e di pensiero sono sempre molto relative … e questo non significa necessariamente essere cattiva come “Crudelia Demon” … significa solamente “svolazzare dove tira il vento” (la strategia Machiavelliana storicamente e politicamente più utile e conveniente).
Tuttavia… se mai dovesse sentire il bisogno personale e professionale di “fare un upgrade di sensibilità”, se le venisse di colpo “voglia di pole”, ci faccia un fiscio e le regaleremo (gratuitamente!) una “guardatina” nel futuro … non se ne pentirà.
Massimiliano Morengo di Dogfather.it
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