Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.
(Henry Ford)
Secondo uno studio autorevole ognuno di noi riceve in media 121 mail ogni giorno. Ciò non significa che fare #petmarketing attraverso la mail sia inutile, “au contraire” amici #a6zampe. Ecco le 5 #CANtastiche regole per non farsi “rimbalzare”.
1 CREARE SENSO DI URGENZA. Il tasso di apertura di una mail cresce del 22% quando il destinatario percepisce un senso di urgenza che lo stimola all’azione, un po’ come quando il vostro cane fa lo schizzinoso e voi lo minacciate di togliere la ciotola. Ecco allora che espressioni come “ULTIME ORE PER …” oppure “LA TUA PROMOZIONE SCADE DOMANI” si rivelano strategie vincenti. Avete dubbi in tal senso? Comprensibile, ma non censuratevi! Regalatevi l’opportunità di un A/B test e ne avrete immediatamente la conferma.
2 COSTRUITE INTERESSE ATTRAVERSO GLI “INFLUENCERS”. Sviluppate relazioni con persone che hanno numerosi fans sui social, fateli diventare vostri #ambassaDOG ed usate la loro influenza per accrescere il valore delle vostre comunicazioni. I fans vorranno sicuramente conoscere cosa pensano i loro “beniamini” del vostro prodotto, quali benefici hanno ottenuto i loro amati #pets e ciò aumentarà notevomente il tasso di lettura ed il click rate delle vostre mail.
3 PERSONALIZZATE I CONTENUTI. Non inviate messaggi massivi e indiscriminati, ma cercate di parlare il linguaggio dei vostri “seguaci” e datevi l’obiettivo di creare reale valore con le vostre comunicazioni. Non basta conoscere il loro nome, ma serve conoscere ciò che a loro piace, ciò che a loro interessa davvero (o NON interessa). Secondo Experian ciò aumenta di ben 6 volte il tasso di lettura. Non si capisce invece come meno del 30% dei top brands metta in atto tecniche di #PETsonalizzazione delle mail. Da dove partire quindi? Iniziamo a chiamare i destinatari con il loro nome ed adattiamo oggetto e corpo della mail con messaggi specifici in funzione del loro segmento di appartenzenza. Insomma … cercate di scoprire attraverso form, popup, questionari, landing page quali sono i loro interessi, le loro preferenze ed agite di conseguenza, a piccoli passi. I risultati verranno e #CANteranno da soli.
4 UTILIZZATE GLI EMOTICONS. Sembra folle ma, come ci spiega Experian, gli Emojis non funzionano solo nei messaggini e sui social. Alcuni esempi? In una serie di test il cuoricino nero ♥ ha aumentato il tasso di apertura delle mail del 2,2%, il sole del 14,9%, l’ombrello del 49%. Genio o follia? Lascio a voi le valutazioni del caso. E’ chiaro tuttavia che l’utilizzo dei simboli deve avere senso e coerenza. Se siete una azienda che produce cibo secco per cani, non credo che il simbolo dell’aereo vi porterà molto lontano. Allo stesso modo non sottovalutate il contesto e la vostra audience. Se state presentando ai vostri azionisti i dati di bilancio (per quanto positivi) eviterei il cuoricino.
5 REGALATE SEMPRE QUALCOSA, MA ATTENTI A COME LO DITE. A tutti i pets piacciono i “premietti”, così come ad ogni “umano a 2 zampe” piacciono i regali, ma attenzione alla semantica. A titolo di esempio (e questo è solo l’errore più frequente e diffuso) parole come “gratis”, nell’oggetto della mail, otterranno come unico risultato quello di mandare il frutto del vostro sudato lavoro in un luogo brutto quanto il canile, dritto nella cartella di spam. Come fare? Provate a pensare ad una espressione del tipo “Risparmia 5 Euro sul tuo prossimo ordine” oppure ed ancor meglio “risparmia il 20% sui tuoi prossimi ordini”. A questo punto fate bottino dei 4 insegnamenti visti in precedenza: aggiungete uno o più emoticons (mi raccomando che siamo coerenti con il vostro contesto), personalizzate il contenuto (almeno il nome del destinatario come “minimo sindacale”), integrate un influencer (se non avete ancora imbastito relazioni di questo tipo, provate almeno ad inserire le testimonianze di alcuni vostri clienti) e create un senso di urgenza (“ancora per 4 giorni, un regalo speciale per il tuo amico peloso).
COSA NE DITE … CI METTIAMO AL LAVORO? Oggi è il giorno giusto per ripensare la vostra strategia di #DOG #CAT mailing. Prima cosa da fare? Andiamo a leggere le statistiche delle vostre ultime campagne. Quante mail avete inviato? Quante sono state correttamente consegnate (deliverability)? Quante sono state aperte (open rate)? In quante il lettore ha cliccato sui link presenti all’interno della mail (click rate)? Quante mail hanno generato gravi conseguenze (spam / black list)? Quanti utenti hanno abbandonato il vostro branco (unsubscribe)? …
Insomma … partiamo ad analizzare i risultati del vostro precedente lavoro. Cosa ha funzionato secondo voi? Cosa ha floppato? Cosa pensate di fare nella prossima campagna per migliorare le vostre #PETformance?